Le Mainarde  è un massiccio  costituito da un basamento dolomitico di età Giurassico  che si trova tra l’Appennino centrale e quello meridionale con quote che vanno da 1500 a 2000 metri di altitudine. Tutta l’area è occupata dal Parco Nazionale Abruzzo , Lazio Molise dove sono custodite le bellezze del mezzogiorno d’Italia. Qui troviamo ancora custodite una biodiversità floristica  di eccezionale conservazione. Qui troviamo l’orso bruno marsicano, il camoscio , il lupo , il cervo, la londra, l’aquila reale, il picchio la vipera dell’Orsino e tantissimi altri animali stanziale. Tutta l’area presenta una varietà di boschi che si contraddistingue con le varie altitudine della montagna. Nelle parti più basse troviamo il querceto, rovello, il carpino e anche delle piante di ciliegio. Superiore ai mille metri troviamo il faggio che si estende fino ai 1700 – 1800 metri di altitudine. Nei boschi sia di querceto sia di faggio durante i periodi estivi troviamo due qualità di funghi molto apprezzate dalla cucina Molisano , il porcino o boletus regius e l’ovulo o amanita caesarea.  Le cime più alte della catena sono Monte Meta a 2241 m, poi Monte Mare a 2020 m e Monte Marrone a 1805 m. Dopo i 1700/1800 metri troviamo i prati sempre verdi dove portavano i pastori a pascolare il gregge durante i periodi estivi e a testimonianza ci sono ancora dei grandi stazzi dove dimoravano con il gregge i pastori. Uno scenario che non ha paragoni è l’altopiano della Ferruccia  che si estende per circa 2000 metri  sotto monte Mare e monte Ferruccia.Dalle cime più alte possiamo ammirare nei giorni limpidi tantissime altre vette come il Matese, la Maiella , il Gran Sasso e gran parte della zona di Caserta e Frosinone.Non manca l’acqua per i tanti visitatori che si portano su questi monti a piedi da tre versanti dell’alta valle del Volturno. Una sorgente poco distante da  Monte Marrone e sotto i piedi di Monte Mare garantisce per tutto l’anno l’approvvigionamento dell’acqua a tutti i presenti sulla montagna. Una importanza particolare per fatti di guerra dobbiamo darla a Monte Marrone, dove una grande croce di ferro ricorda la battaglia di Monte Marrone del 31 marzo 1944 fra il Corpo Italiano di  Liberazione comandato dal generale Umberto Utili e i tedeschi e proprio qui gli alleati riuscirono a sfondare la linea Gustav.

Per chi vuole visitare la catena delle Mainarde ci sono tre importanti percorsi. Per l’accesso a Monte Marrone il percorso più facile e meno insidioso è quello di Castelnuovo al Volturno. Si può raggiungere il primo tratto in macchina da Castelnuovo al Volturno fino al monumento ai caduti di Monte Marrone ( vedi la foto) per poi proseguire a piedi lungo un tracciato che porta fino a raggiungere la vetta. Un altro sentiero è quello che parte da San Michele a Foce, raggiungibile in macchina da Castel San Vincenzo, poi il sentiero si biforca in due collegamenti uno porta a Castelnuovo e poi verso Monte Marrone e l’altro si collega con la Val di Mezzo. Il terzo sentiero è quello che parte dai prati di  Valle Fiorita, raggiungibile in macchia da Pizzone (IS). Si parte dai prati di Valle Fiorita, poi si raggiungono le sorgenti delle “Forme” 1400 s.l.m. si prosegue nel bosco di faggeta fino a raggiungere Valle Pagana, da qui possiamo ammirare più da vicino Monte Meta e a sud Monte Miele. Si sale ancora tra massi e piccoli tratti di sentiero libero fino a Passo dei Monaci, 1967 m.s.l.m. che segna il valico tra Monte Meta e monte Metuccia e i confini  tra l’Abruzzo il Lazio e il Molise. Le Mainarde sono conosciute e attraversate come Sentiero Italia , un itinerario lungo 6100 Km che parte dai monti della Sardegna e della Sicilia attraverso tutto l’Appenino fino alle Alpi.